Tutto quello che c’è da sapere sul Castello di Carimate

Amato da celebrità moderne come de André, e apprezzato da individui storici come l’imperatore Massimiliano I d’Asburgo, il Castello di Carimate è una struttura che – se consideriamo i resti del 1149 sui quali fu edificato nel 1345 – si avvicina sempre più rapidamente ai 1000 anni. Un angolo della storia d’Italia che ha sempre fatto da forte difensivo in quella tratta che collega la Svizzera e Milano. Ma quale è la sua storia? Scopriamolo insieme.

La Costruzione sotto la famiglia Visconti

Il Castello di Carimate come lo conosciamo oggi fu edificato nel 1345 da Luchino I Visconti, ma non è una già al tempo Luchino lo edificò sui resti di un edificio del 1149, costruito in posizione strategica sulla strada che collegava Milano a Como e alla Svizzera. Come mai posizione strategica?

Il XII secolo fu caratterizzato da conflitti armati fra Como e Milano. Questi due comuni, infatti, si contendevano l’egemonia sull’industria tessila della pianura padana. Il più aspro fra tutti i conflitti fra i due comuni fu la guerra decennale. Il fatto che il Castello di Carimate si trovasse quindi sulla via che porta da Milano a Como, lo poneva quindi in una posizione ideale per difendere Milano. Non a caso, la struttura del 1149 fu distrutta proprio durante questi conflitti.

Nel 1345, il feudo dove un tempo si trovava il castello passa in mano alla famiglia Visconti, signora di Milano. Immediatamente, Luchino I Visconti decide di ricostruire il Castello di Carimate. Dove la struttura precedente era una postazione difensiva, quella edificata dalla famiglia Visconti è una residenza dedicata a caccia e villeggiatura. Pur rimanendo parte di una rete difensiva a nord di Milano, quindi, la funzione cambia completamente come evidenziato dall’assenza di fortificazioni e di fossato che furono aggiunti solo in un secondo momento.

Le fortificazioni sono infatti da attribuire a Bernabò Visconti, mentre il fossato fu richiesto da e costruito sotto Caterina Visconti. Anche il ponte levatoio fu costruito in questo periodo.

Il Matrimonio Imperiale

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Nel 1400, il Castello di Carimate passa dalla famiglia Visconti alla famiglia Aicardi. A dire la verità, il ramo Visconti Aicardi non era altro che uno dei molteplici rami della famiglia Visconti stessa. Si sa, al tempo gli alberi genealogici somigliavano più a scarabocchi inintelligibili.

Nel 1415, infatti, Filippo Maria Visconti concesse a Domenico Aicardi il diritto di utilizzare stemma e cognome Visconti. Quando nel 1434 lo stesso Filippo Maria Visconti cede castello e feudo di Carimate a Giorgio Aicardi, detto Scaramuzza per il suo valore nullo in battaglia, in realtà stava cercando di tenere castello e feudo in famiglia. Il tentativo non servì a molto a Filippo Maria Visconti visto che il dominio di Milano passò agli Sforza poco dopo, ma il castello rimase comunque della famiglia Aicardi. Il vincitore di tutta questa situazione fu quindi Scaramuzza.

Già allora, il Castello di Carimate era già considerato splendido, e fu per questo che fu proprio presso il Castello che nel 1493 si tenne il corteo nuziale di Bianca Maria Sforza – sorella dell’allora duca di Milano – in occasione del matrimonio con l’imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano I D’Asburgo.

I più informati sapranno che uno dei mezzi che Massimiliano I d’Asburgo usò per allargare i confini del proprio impero fu un’accorta politica matrimoniale. Non stupisce quindi sapere che Bianca Maria Sforza non fosse la prima moglie di Massimiliano I. Nel 1477, Massimiliano I si era sposato con Maria di Borgogna. Questo matrimonio aveva concesso alla famiglia Asburgo un potere finanziario e una forza politica incredibile. Il matrimonio, dal quale nacquero due figli, durò però solo 5 anni in quanto Maria venne a mancare nel 1482 in seguito a un incidente di caccia. La seconda moglie di Massimiliano I fu Anna di Bretagna, e fu solo dopo che quel matrimonio fu annullato per procura che l’imperatore del Sacro Romano Impero sposò l’allora ventiduenne Bianca Maria Sforza.

Come molti matrimoni al tempo, il matrimonio fra Massimiliano e Bianca Maria fu molto infelice. Il primo matrimonio dell’imperatore era stato infatti molto felice e Bianca Maria visse tutta la sua vita nell’ombra di Maria di Borgogna. Secondo Massimiliano I, infatti, seppur Bianca Maria fosse tanto bella quanto Maria, non era altrettanto saggia.

Nonostante il matrimonio non fu felice, Carimate rimase nel cuore di Massimiliano I che ci tornò ad alloggiare per battute di caccia. È nota la sua battuta di caccia del 1496 che durò ben una settimana. Durante questa settimana, l’imperatore alloggiò al Castello di Carimate.

L’architettura del Castello

Architettura in stile gotico

Il Castello di Carimate è, oggigiorno, uno spazio per eventi. È però anche stato un albergo con un tocco moderno. Questo però non vuol dire che la sua architettura sia stata stravolta. Il restauro è infatti avvenuto con gusto, e lo stile gotico è stato mantenuto. Come è tipico di quello stile, il Castello è formato da un blocco principale quadrato, separata dal quale si erge la torre in mattoni nell’angolo sud-ovest.

Se tutti gli elementi descritti sopra sono in stile gotico, un secondo blocco di strutture ed elementi è di gusto romantico. Questo perché furono oggetto di restauri e addizioni avvenuti nel 1800. L’aggiunta più importante fu senza dubbio il Torchio: il complesso di scuderie dirimpetto al Castello che fu edificato sempre durante questi restauri. Abbiamo detto che la maggior parte delle aggiunte è in stile romantico; fa eccezione il corpo di fabbrica fra la torre sulla sinistra e quella di ingresso.

Come ogni castello medievale che si rispetti, il Castello sfoggia una merlatura. I merli architettonici avevano infatti la funzione di offrire un riparo per i soldati dalle frecce dei nemici. Spostandoci verso il secondo piano scopriamo che le finestre sono bifore, ovvero finestre formate da due aperture divise da una colonnina.

Alla parte interna del castello si accede tramite ponte levatoio. Qua ci troviamo all’interno di uno spiazzo quadrato che ci dà l’idea di quanto quello di Carimate non fosse solo un castello, ma una vera e propria cittadella. Attorno allo spiazzo corrono infatti dei portici che un tempo davano accesso ognuna a spazi diversi con funzioni diverse. Oggigiorno gli interni del castello non sono più visitabili. Quando però era un albergo, – pur avendo un gusto decisamente moderno sotto alcuni aspetti – manteneva ancora i grandi camini scolpiti nella pietra ed i soffitti affrescati con volte a crociera.

Il Castello di Carimate e la musica

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Il Castello di Carimate era particolarmente caro a Fabrizio de André, musicista e cantautore nostrano che ha fatto la storia della musica. Ma fece il Faber a scoprire il Castello di Carimate?

I complimenti non sono da fare a lui, bensì ad Antonio Casetta che ebbe l’idea di allestire nel Castello di Carimate uno studio di registrazione: gli Stone Castle Studios. Secondo Casetta – discografico della Bluebell e di Produttori associati – l’ambiente suggestivo e la natura secolare di Carimate fornivano un contesto che favoriva la creatività e concentrazione degli artisti

E non aveva torto. Gli Studi di Registrazione Stone Castle Studios rimasero aperti dal 1977 al 1987, e fu proprio in questi studi che vennero incisi LP di successo quali:

  • Come è profondo il mare di Lucio Dalla
  • Un gelato al limon di Paolo Conte
  • Sono solo canzonette di Edoardo Bennato
  • Crêuza de mä di Fabrizio De Andrè
  • Big Generator degli Yes

Anche alcuni brani di “Nero a Metà” di Pino Daniele furono registrati presso agli Stone Castle Studios

Anche se è un po’ difficile da immaginare, l’intero castello era stato convertito in studio di registrazione di ultimo livello con attrezzature estremamente costose.

Gli spazi più importanti degli Stone Castle Studios erano tre:

  • La sala Rossa
  • La sala Verde
  • La mixing room

Nonostante tutti gli ambienti fossero suggestivi, probabilmente il più interessante era la mixing room che si trovava nel teatro del castello.

Il costo del progetto – sia iniziale che da sostenere, visto che un castello del 1300 ha bisogno di molte modifiche per ospitare un progetto così moderno – fu tale da portare alla chiusura dei Stone Castle Studios dopo solo dieci anni.

Durante quei dieci anni, però, ha dato vita a pezzi incredibili.

Purtroppo, gli Studios chiusero prima che potesse diventare uno studio ambito da artisti di calibro internazionale. Questo non vuol dire però che nessun artista internazionale abbia usato gli Studios. Nel 1987, infatti, gli Yes registrarono agli Stone Castle Studios il loro album Big Generator. Purtroppo, al tempo, Jimi Hendrix era già morto, ma chissà che gli artisti che suonavano là non lo ascoltassero. La fama di Jimi Hendrix fu infatti tale che ancora oggi viene esistono cover band e gadget dedicate a lui. Esistono anche slot machine dove si possono sentire i suoi brani come sottofondo.

Il Torchio – Carimate oggi

Se chiedete a un abitante di Carimate dove è il castello, lui vi darà le indicazioni per la Cittadella – perché è così che lo chiamano là – e vi darà le indicazioni per il Torchio.

Il Torchio abbiamo visto essere una delle aggiunte del 1800 al complesso, ma come mai vi manderebbe là?

Facciamo un passo indietro: abbiamo visto che il Torchio risale al 1800, ma quale è stata la sua storia? In realtà, a differenza del resto del castello, il Torchio è rimasto in uso fino agli anni Sessanta poiché era qua che si trovava la sede dell’azienda agricola della proprietà del Castello, così come le stalle e i relativi locali.

Le botteghe e le officine meccaniche necessarie per i fabbisogni dell’azienda si trovavano sotto ai portici, e qua si poteva persino trovare ciò che poi diete il nome al complesso: un torchio per pigiare l’uva.

È palese vedere che oggi non è più così; alla fine degli anni Cinquanta, il Castello, i terreni di Carimate e l’azienda agricola furono venduti. Anche se inizialmente Il Torchio mantenne la sua funzione, l’incuria dei nuovi proprietari fece sì che lentamente la struttura andasse deteriorandosi fino a ridursi a poco più che macerie inutilizzabili. Un cumulo di macerie non serve a nessuno, e tutte le proprietà vennero messere nuovamente in vendita. Interessato all’acquisto fu Carlo Orlandini, che però non aveva i soldi autonomamente per permettersi il restauro. In suo aiuto giunse però la comunità di Carimate e il 1° maggio del 1982 venne ufficialmente inaugurato “Il Torchio”, un brillante centro culturale e commerciale nel cui salone civico si svolgono Consigli comunali, mostre e concerti. Negli spazi esterni del Torchio si svolgono invece tutti quegli eventi pubblici che hanno bisogno di spazio. Se quindi volete trovare qualcosa da fare a Carimate, sarete senza dubbio ridiretti qua dove – 9 su 10 – troverete qualcosa da fare.

La natura di Carimate

avenue

Così come i musicisti trovavano ispirazione qua guardando gli alberi secolari, la possono trovare anche le migliaia di turisti che ogni anno si dirigono qua per avventurarsi fra i sentieri naturali di Carimate. La posizione alquanto unica di Carimate fa infatti sì che fauna e flora siano particolarmente ricche.

Chi, quindi, ama particolarmente la natura può percorrere i sentieri che attraversano i boschi locali, soprattutto indicati per gli appassionati di piante visto che vi ci si possono trovare moltissime specie di piante diverse:

  • quercia rossa
  • pino silvestre
  • quercia farnia
  • castagno
  • robinia

Tutti i sentieri sono stati rimessi nel 2004 ed è possibile anche muoversi in bicicletta. Per gli appassionati di ciclismo, è infatti stata costruita una pista ciclabile che porta da Montesolaro a Novedrate.

E se non avete voglia di avventurarvi fra i boschi ma volete godere della natura?

Un’esperienza unica di Carimate è senza dubbio Giardango.

Giardango – autodefinitosi il Garden di Carimate – è un’esperienza durante la quale si può visitare un giardino di 15000 m2 all’interno della quale si trovano una serra di 4000m2, un orto didattico, una fattoria, uno zoogarden e persino una voliera percorribile.

Se quindi dopo aver scoperto il castello volete anche farvi una cultura su piante e animali, Giardango è il posto ideale. Qua, infatti, imparerete quali piante vanno piantate dove e perché e diventerete degli esperti in materia grazie alle centinaia di eventi che vengono organizzati ogni anno all’interno di questo gigante ambiente ecosostenibile che ha qualcosa per tutti, persino per gli appassionati di design e décor.

E se non sapete da dove partire, allora vi consigliamo assolutamente di visitare il Villaggio delle Piante. Situato all’interno della serra, è un imperdibile inno alla natura e a tutto il verde che ci circonda che vi consentirà di farvi una (idro)coltura.